L’associazione C.E.B. Caserta
Un folto gruppo di laici di Caserta capitanati dall’esegeta dott. Gino Panico e sponsorizzati dal Vescovo Emerito mons. Raffaele Nogaro, studia e approfondisce le Sacre Scritture del Nuovo Testamento partendo dal testo originale, Parola vera di Gesù, mediante un’esegesi complessa e talvolta analitica. Sono trascorsi circa 40 anni e dopo aver compreso la necessità per tantissime persone che la Parola è nutrimento oggi decide, al fine di non disperdere il grande lavoro svolto e di continuare questa attività costantemente nel tempo, di creare una associazione culturale no profit denominata CEB “Centro Esegesi Biblica Caserta – mons. Raffaele Nogaro amici di Gino Panico”.
Il dott. Panico e padre Nogaro ci stimolano costantemente in una progettualità riguardante il recupero della responsabilità del laico all’interno della Chiesa mediante la Parola vera di Gesù. Il laico deve riacquistare la sua responsabilità di essere Cristiano e fedele quindi di conoscere, di informarsi, di essere presente nello studio della Parola di Dio.
Nella settimana Biblica 2024 tenutasi presso Hotel Crowne Plaza Caserta c’è stata la presentazione ufficiale del CEB. Riporto parte dell’esposizione del dott. Panico di quel momento:
…io vorrei parlarvi dei discepoli secondo Giovanni, quando nel capitolo 10 al versetto 4 dice “… kai ta probata autôi akolouthei, hoti oidasin tên fônên autou;” tradotto “…e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce”, conoscere la voce di Gesù Cristo significa conoscere la Parola vera di Gesù Cristo il suo messaggio, la sua persona, e io mi chiedo come fa un Cristiano, un battezzato a poter assicurare una sequela seria se non conosce Gesù Cristo. E’ necessario conoscere Gesù Cristo togliendo tutti i diaframmi che le chiese interpongono tra la persona di Gesù Cristo e la vita del credente. Il verbo “oidomai” significa “conoscenza per aver visto”, e allora Giovanni dicendo quell’espressione “le pecore mi seguono perché conoscono la mia voce” significa che queste pecore nell’ascolto della parola trovano il modo, il mezzo per poter vedere Gesù Cristo. Oggi questo è indispensabile, perché seguire Gesù Cristo significa essere suoi discepoli, “akolouthei” significa “seguire passo per passo una persona“. Ma quale discepolato serio si può avere se poi tu non sai chi è veramente colui cui segui. Gesù guardate è uno che odia le saliere, odia i recinti, odia qualsiasi steccato; quando dice in Giovanni io devo portare questo gregge fuori dall’ovile, i vangeli traducono “ovile” che in greco si dice “epaulis”, ma ne nella testo greco dei Vangeli troviamo scritto “aulé” che nella lingua greca parlata a quei tempi nel Mediterraneo “aulè” significa “il cortile del tempio”, allora Gesù Cristo dice io devo portare fuori le pecore dal cortile del tempio ma anche da tutti gli altri templi. Il discorso che lui fa alla samaritana che le chiede “chi è ortodosso?” Quale recinto, quale saliera sarebbe? Gesù, infatti, quando incontra il samaritano non lo porta in una saliera (che potrebbe essere la saliera luterana, cattolica, pentecostale o chi per essa), non lo porta in nessun recinto, lo porta nell’albergo dice il testo italiano, ma albergo in greco si dice “katàliumà” mentre nel testo greco delle Scritture troviamo la parola greca “pandocheíon” che significa “casa di tutti”, ecco l’assenza di recinti.
Ecco, quindi, che la possibilità di conoscere la persona di Gesù Cristo senza diaframmi interposti è la garanzia unica per poter veramente “akolutein” seguire passo passo nostro Signore. Questo è lo scopo per cui io propongo la lettura e lo studio della Sacra Scrittura.
C’è un altro episodio bellissimo del vangelo, quando Gesù guarisce il lebbroso e viene tradotto in italiano erroneamente “il lebbroso si avvicinò a Gesù”, mentre la traduzione corretta dalla parola greca è “andò oltre il limite, andò oltre il recinto” perché i lebbrosi all’epoca dovevano vivere segregati, allora il miracolo vero che ha fatto Gesù Cristo non è stato quello di aver guarito dalla lebbra, ma è stato distruggere quel recinto che lo teneva prigioniero e la stessa cosa con l’adultera e tutti gli altri.
Questo è quello che io ho cercato di fare in questi 40 anni e con l’aiuto di Dio continueremo a farlo. Grazie a tutti.
Padre Vescovo Nogaro
Il Vangelo richiede al discepolo la sequela di Gesù: vieni e seguimi, una sequela che si realizza nella rinuncia di tutto ciò che si possiede (cf Mt 8,18-22; Lc 9,57-62) fino alla spoliazione dell’io: << così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. abbiamo fatto quanto dovevamo fare>>(Lc 17,10).
Oggi è necessario liberare Gesù, ridarGli la sua autenticità evangelica e riprendere la Sequela Christi da parte dei Diaconi, delle Donne, degli Operai del Vangelo e di tutti i possibili Discepoli di Gesù.
Che significa esegesi ?
“Esegesi” è una parola di origine greca exegesis, il verbo è composto con la preposizione ex che equivale al nostro da che significa provenienza (moto da luogo); la parola completa, esegesi, sta ad indicare quindi l’abilità di trarre fuori da un testo il suo reale significato.
L’esegesi è dunque la ricerca e l’esposizione del significato di un passo della Sacra Scrittura.
Ci si chiede quando e dove un particolare testo abbia avuto origine; come, perché, e in quali circostanze sia stato prodotto; quali fonti siano state usate nella sua composizione e il messaggio che doveva convogliare.
Discepoli di Cristo
Seguire Gesù Cristo significa essere suoi discepoli, “akolouthei” significa “seguire passo per passo una persona“. Conoscere la voce di Gesù Cristo significa conoscere la Parola vera di Gesù Cristo il suo messaggio, la sua persona.
Solo nell’ascolto della Parola troveremo il mezzo e il modo per poter VEDERE Gesù Cristo.