Dott. Gino Panico

Sono Luigi ma mi chiamano Gino.

Luigi Panico

A 19 anni per il compleanno un mio amico mi regalò un libricino di poesie di Michel Quoist. Non sono mai stato un appassionato di poesie però lessi il libricino e trovai una poesia (così credevo) che descriveva con uno stile scarno, ruvido, nudo, bellissimo la passione di un uomo vittima della ferocia umana. L’autore era un poeta di nome Isaia (così credevo) che descriveva, senza ombra di dubbio, la passione e morte di Gesù. Poiché quella poesia non andava via dalla mia mente, andai alla libreria delle Paoline e chiesi notizie su questo poeta francese di nome Isaia. La suora mi guardo perplessa, muta ed io mi sentivo a disagio. Mi disse che Isaia era un profeta dell’Antico Testamento. Io non capivo ed il disagio aumentava. Mi chiese se conoscessi la Bibbia e io rimasi in silenzio perché non avevo idea di cosa fosse una Bibbia. Allora lei sorridendo mi mostrò un libro di colore verde e mi spiegò cosa fossero la Bibbia, i profeti, i Vangeli. In particolare, mi mostro i versetti di Isaia che avevo scambiato per una poesia. Ero contento di capire ma poi lei aggiunse che Isaia era vissuto 800 anni a.C. A questo punto qualcosa mi scoppiò nella testa, non capivo più nulla.

800 anni prima Isaia vide il Gesù servo di Dio? Com’era possibile? Così acquistai la Bibbia e per due anni non feci che leggerla notte e giorno come un drogato. Era come se un’ascia avesse aperto la mia mente ed il mio cuore. Era come di quel primo amore di Ap 2,4. Non ci siamo lasciati più.

Così con sei o sette conoscenti iniziai lo studio del Nuovo Testamento. Sono passati trentasette anni ed ancora questa relazione continua; però non sono più solo ma con tanti fratelli e sorelle di cui alcuni hanno scritto una testimonianza.

Attualmente il corso è composto da tre componenti:

  1. Corso del martedì presso il Vescovo Raffaele Nogaro
  2. Corso del giovedì presso la parrocchia del Buon Pastore
  3. Corso su YouTube con circa 9000 contatti.

Il metodo usato è quello critico esegetico basato sul testo del gesuita Agostino Merk. Per l’italiano usiamo la traduzione ufficiale della Cei.

Ho pensato di scrivere anch’io una testimonianza per i seguenti motivi:

  1. Gesù Cristo non è il frutto di una ricerca ascetica, di una mistica disincantata; non è il fondatore di una religione nuova. Egli era un irreligioso totale. È stato denunciato per empietà! Gesù Cristo è un fatto storico (1gv 1,1) e tutta la Scrittura ne è testimone. L’ignoranza della scrittura è dunque ignoranza del Cristo (Ireneo). Allora ignorare la scrittura che tipo di sequela potrà mai permettere?
  2. Rivalutazione del Battesimo base e fondamento del Sacerdozio cristiano quasi totalmente svalutato sia dalla riflessione teologica sia soprattutto dalla pastorale quotidiana che ignora Rom 6,1-5.
  3. Riappropriazione da parte dei battezzati di quella visibilità nella Chiesa che è loro assicurata dalla Scrittura 1Pietro 2,3-10 ma negata nei fatti dal diritto canonico elevato da certo clero al di sopra del Vangelo.
  4. Il potere dato ai battezzati dal Risorto di poter accedere a Lui, di realizzare la sua presenza reale senza alcuna mediazione del clero Mt 18,20.
  5. Fornire ai fedeli battezzati una conoscenza biblica seria, indispensabile per la scristianizzazione dilagante, per l’apostasia strisciante (2Tim 3,14-17)

38 anni, dunque di una lotta non contro i presbiteri ma contro una miope fuorviante gestione clericale della Chiesa. 37 anni di impegno affinché mai più si possa udire espressioni blasfeme come: «ridurre allo stato laicale» per indicare persone non più degne del presbiterato ma che possono essere tranquillamente dei laici. Espressioni blasfeme contro lo Spirito Santo.

38 anni di impegno per rendere consapevoli i battezzati che NOI SIAMO CHIESA.

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