Padre Mons. Nogaro

Testimonianza di Mons. Padre Raffaele Nogaro.

Padre Raffaele

Sogno sempre di incontrare Gesù che mi aspetta al pozzo di Giacobbe, come fa con la Samaritana.

Anch’io sono un eretico e un libertino, ma, forse con una buona dose di incoscienza, ho sempre pensato che Gesù mi ami.

Come la Samaritana cerco di mettermi sulla linea dei suoi desideri anche se soffro di tanta dispersione esteriore e soprattutto interiore.

Gesù è diretto, non bada alle inevitabili reticenze e mi dice: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti parla!”

È l’aspirazione cocente di tutta la mia vita: avvicinare Gesù, sperimentare che egli è “il dono” sostanziale del mio essere, la realtà vitale più genuina: “Il dono di Dio sono Io che parlo con te”.

Questo “sentire” l’accompagnamento di Gesù nella vita quotidiana mi dà quella velata beatitudine che mi fa sostenere anche le vicende più drammatiche dell’esistenza.

“Sono Io che parlo con te”: è il genio stesso della vita che ha attenzione amorevole per me.

E quel Gesù che ha il culto dell’amicizia pudica e riservata mi confida: “Quando vuoi incontrarmi non occorre che tu vada in chiesa, né sul monte Garizim, né nel tempio di Gerusalemme, ma entra nel tuo cuore e mi trovi”.

Se poi sei assiduo nell’entrare nel segreto del tuo cuore, partecipi all’esuberanza del mio Essere: “Io sono la sorgente d’acqua viva che zampilla per la vita eterna”. Amandomi ti disseti alla sorgente e rinvigorisci sempre più il tuo essere fino a raggiungere la pienezza della vita nel mio Regno.

Oggi identifico questa mia esperienza di rapporto diretto con Gesù, ascoltando la proclamazione del Vangelo fatta dal dott. Luigi Panico.

Conosco il personaggio e lo seguo con ammirazione e con venerazione da quando sono giunto a Caserta. Non frequentavo però la sua presentazione del Vangelo perché da friulano riservato, mi pareva di poter fare l’intruso e il controllore, nel suo ambito personale di testimonianza.

Finalmente ebbi la fortuna di averlo a portata di mano e da allora sento l’urgenza di frequentarlo, perché il suo annuncio del Vangelo è diretto, ti prende subito il cuore, come è per la Samaritana il Gesù del pozzo di Giacobbe.

Il dott. Panico è dottissimo, sa di greco e di ebraico, conosce tutte le discussioni sul Cristo della fede e sul Cristo della storia, ma le mette da parte per dire il Vangelo con il suo cuore credente e amante, sine glossa, senza gli impressionismi e i particolarismi dei grandi cultori della Scrittura.

Il dott. Panico è lo studioso del Vangelo, ma è soprattutto l’amante di Gesù e della sua “Parola di vita”.

Percepisci che dalla sua bocca esce il “detto” genuino di Cristo che commuove ed edifica.

 Ancor più commovente è sapere che il dott. Panico è un laico e che dà la vita per il Vangelo.

Noi ecclesiastici e clericali in genere abbiamo mercanteggiato il Vangelo, mettendolo a servizio dei nostri interessi di potere e di prestigio.

Anche il Vaticano II nonostante le indiscutibili aperture alle sensibilità e al pensiero contemporanei volle definire la chiesa cattolica quale unica àncora di salvezza per tutte le genti.

Finalmente oggi abbiamo un papa credente che afferma: “non è la chiesa che salva, è Cristo che salva”.

“È Cristo l’unico fondamento” e “l’unico Salvatore dell’umanità”. Il “mihi vivere Christus” rende la persona umana sempre più innocente fino ad introdurla nella “nuova nascita dall’alto”.

Di fatto l’afasia della chiesa è quasi totale nella confusione delle lingue che la globalizzazione dissennata del nostro tempo ha dovunque prodotto.

Il Cristo che ancora parla all’uomo d’oggi è il Cristo che sta al di fuori delle chiese. È il Cristo che si è liberato dalle mistificazioni fatte di Lui dai mercenari del sacro.

È il Cristo libero che si rivolge ad ogni essere umano per dirgli che il Padre lo ama e che Lui lo salva.

È necessario però il profeta, colui che conosce e ama il Cristo, che parla a suo nome ripresentandolo genuino a tutte le genti; le quali così comprendono che solo Gesù il Cristo ama e salva l’umanità.

Il dott. Panico è il profeta della mia città e del mio tempo che anche oggi mostra convintamente il Cristo Gesù, il vivente che dona grazia e misericordia a tutti.

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